Trapianto di Cornea
La cornea rappresenta una piccola parte dell’occhio, e precisamente è una superficie convessa trasparente posta davanti all’iride. Praticamente la cornea ha l’aspetto e le dimensioni circa di una lente a contatto. Il trapianto di cornea è la tecnica chirurgica grazie alla quale si riesce a sostituire la cornea del paziente con la cornea di un donatore. L’intervento è finalizzato a recuperare la capacità visiva e la struttura della cornea stessa che risultano compromesse per processi degenerativi (cheratocono e distrofie corneali), infiammazioni, infezioni, traumi, ustioni ecc.
Esistono principalmente 2 tecniche chirurgiche:
- TRAPIANTO DI CORNEA PERFORANTE
- TRAPIANTO DI CORNEA LAMELLARE
- Nel trapianto di cornea PERFORANTE si effettua la sostituzione a tutto spessore di un disco centrale di circa 8-9 mm di diametro su un totale di 11.5mm. La cornea del donatore è prelevata da un paziente già deceduto; non necessita infatti di tutti gli accertamenti post-mortem necessari all’asportazione di altri organi in quanto la vitalità delle cellule perdura per molte ore dopo il decesso. L’intervento si effettua sia in anestesia generale che in anestesia locale a seconda dei casi. La cornea del donatore viene conservata in una particolare soluzione nutriente e quindi suturata attraverso punti separati oppure con una sutura continua. La sutura rimane in sede almeno un anno salvo esigenze particolari. Tale tipo di intervento viene eseguito soprattutto quando è necessario sostituire tutti gli strati della cornea, che risultano alterati in maniera irreversibile per processi patologici di varia natura.
- Nel trapianto della cornea LAMELLARE si effettua la sostituzione di un disco centrale non a tutto spessore di circa 7-8mm di diametro su un totale di 11.5mm. Lo scavo sulla cornea del ricevente viene effettuato tramite un particolare laser che vaporizza con estrema precisione i tessuti e consente di realizzare superfici estremamente levigate. La cornea del donatore è prelevata da un paziente già deceduto e viene lavorata con un particolare strumento (microcheratomo) al fine di costruire una lamella il cui spessore è di circa ¾ dello spessore della cornea di partenza. Si conserva cioè la parte più esterna della cornea. Dopo essere stato creato il lenticolo, il cui diametro è di circa 9mm, questo viene disidratato e conservato a +5° anche per tempi lunghi. L’intervento si effettua in anestesia topica (gocce di anestetico instillate 4-5 volte a distanza di qualche minuto). Il lenticolo viene suturato e la sutura rimane in sede per circa tre mesi. Problemi di rigetto o di cattivo attecchimento sono estremamente rari nel trapianto lamellare, che si configura pertanto come ottima soluzione in problemi di cheratocono od opacità corneali superficiali conseguenti a processi infettivi pregressi.
Trapianto perforante
Informazioni per l’intervento
La cornea rappresenta una piccola parte dell’occhio e precisamente è una superficie convessa trasparente posta davanti all’iride. Ha l’aspetto e le dimensioni circa di una lente a contatto. Nel trapianto della cornea si effettua la sostituzione di un disco centrale di circa 8-9 mm di diametro su un totale di 11.5mm.
La cornea del donatore è prelevata da un paziente già deceduto; non necessita infatti di tutti gli accertamenti post-mortem necessari all’asportazione di altri organi in quanto la vitalità delle cellule perdura per molte ore dopo il decesso.
L’intervento si effettua sia in anestesia generale chi anestesia locale a seconda dei casi.
La cornea del donatore viene conservata in una particolare soluzione nutriente e quindi suturata attraverso punti separati oppure una sutura continua.
La sutura rimane in sede almeno un anno salvo esigenze particolari.
Frequenza dei controlli post-operatori:
- Ogni 3 giorni per 10 giorni
- Ogni 10 giorni i primi due mesi
- Ogni mese il primo anno
- Ogni quattro mesi il secondo anno
- Ogni anno successivamente
Possibili complicanze che richiedono immediato controllo medico (possibilmente entro 12 ore):
Rigetto della cornea (si manifesta con annebbiamento, rossore, a volte dolore)
Sporgenza della sutura per lassità della stessa (senso di corpo estraneo, arrossamento)
Infezione (arrossamento, dolore, secrezione)
Recupero visivo:
E’ condizionato dalla sutura che può essere più o meno uniforme a determinare un’astigmatismo durante il periodo in cui è presente (almeno un anno)
Solitamente dopo circa due mesi è possibile vedere da 2 a 4 decimi (con correzione) che si incrementano progressivamente nel tempo.
Se una volta asportata la sutura permane un difetto di refrazione residuo (miopia od astigmatismo), è possibile una correzione o tramite piccole incisioni o tramite il laser ad eccimeri.
Tale procedura di “rifinitura” và effettuata dopo qualche mese dall’asportazione dei punti.
Trapianto lamellare
La foto rappresenta un occhio operato di Trapianto LAMELLARE
Informazioni per l’intervento
La cornea rappresenta una piccola parte dell’occhio, e precisamente è una superficie convessa trasparente posta davanti all’iride.
Ha l’aspetto e le dimensioni circa di una lente a contatto.
Nel trapianto della cornea lamellare si effettua la sostituzione di un disco centrale non a tutto spessore di circa 7-8mm di diametro su un totale di 11.5mm.
Lo scavo sulla cornea del ricevente viene effettuato tramite un particolare laser che vaporizza con estrema precisione i tessuti e consente di realizzare superfici estremamente levigate.
La cornea del donatore è prelevata da un paziente già deceduto e viene lavorata con un particolare strumento (microcheratomo) al fine di costruire una lamella il cui spessore è di circa ¾ dello spessore della cornea di partenza.
Si conserva cioè la parte più esterna della cornea.
Dopo essere stato creato il lenticolo, il cui diametro è di circa 9mm, questo viene disidratato e conservato a +5° anche per tempi lunghi.
L’intervento si effettua in anestesia topica (gocce di anestetico instillate 4-5 volte a distanza di qualche minuto)
Il lenticolo viene suturato e la sutura rimane in sede per circa tre mesi.
Problemi di rigetto o di cattivo attecchimento sono estremamente rari nel trapianto lamellare, che si configura pertanto come ottima soluzione in problemi di cheratocono od opacità corneali superficiali conseguenti a processi infettivi pregressi.
Frequenza dei controlli postoperatori:
- Ogni 3 giorni per 10 giorni
- Ogni mese per tre mesi
- Ogni anno successivamente
Recupero visivo:
E’ condizionato dalla sutura che può essere più o meno uniforme e determinare un astigmatismo durante il periodo in cui è presente (tre mesi).
Solitamente dopo circa 2 mesi è possibile vedere da 2 a 4 decimi (con correzione) che si incrementano progressivamente nel tempo.
Se una volta asportata la sutura permane un difetto di refrazione residuo ( miopia od astigmatismo) è possibile una correzione o tramite piccole incisioni o tramite laser ad eccimeri.
Tale procedura di “rifinitura” va effettuata dopo un mese dall’asportazione dei punti.
Endocheratoplastica (Descemets Stripping Endothelial Keratoplasty – DSEK)
La cornea è una piccola cupola trasparente che copre la parte colorata dell’occhio (iride) ed ha circa le dimensioni di una lente a contatto.
Fondamentalmente è costituita da 3 strati, uno esterno chiamato epitelio, uno intermedio che dà la forma alla cornea stessa chiamato stroma ed uno interno chiamato endotelio.
L’endotelio è un tappeto di cellule di forma esagonale e durante la vita queste cellule progressivamente muoiono e non vengono ricostruite.
Quando il numero di queste cellule è troppo basso, la cornea perde la propria trasparenza.
In seguito a traumi, interventi chirurgici o infiammazioni interne dell’occhio, queste cellule possono diminuire di numero.
La soluzione del problema è chirurgica e cioè è necessario trapiantare questo tappeto di cellule.
Per realizzare l’intervento si deve innanzitutto eliminare il vecchio strato interno, ormai quasi senza cellule, grazie ad una piccola spatolina che “gratta” la superficie interna ed inserire un dischetto di cornea preventivamente tagliato a misura, il cui spessore è di circa 80micron.
Questo piccolo disco di tessuto viene inserito arrotolato e successivamente una bolla di aria lo mantiene compresso verso la superficie posteriore della cornea.
Quando l’aria si riassorbe, nel giro di qualche giorno, il dischetto rimane aderente e le cellule riprendono il loro normale funzionamento che garantisce la trasparenza corneale.
Il grande vantaggio di questo intervento è che il taglio attraverso il quale entra il nuovo endotelio, è piccolo e richiede solo pochi punti di sutura che quindi non deformano la cornea creando astigmatismo come invece generalmente succede nei trapianti di cornea a tutto spessore.
In definitiva questo intervento consente recuperi visivi veloci, ed in caso di cattivo attecchimento del trapianto, questo può essere facilmente sostituito.