Chirurgia refrattiva: Epi-Lasek, ILasik e PRK transepiteliale a confronto
Chirurgia laser agli occhi: Tecniche di utilizzo del laser ad eccimeri e a Femtosecondi
Le tecniche classiche utilizzate nella chirurgia laser agli occhi (propriamente detta chirurgia refrattiva) sono:
- Epi-Lasek
- PRK transepiteliale (o “no touch“)
- ILasik (o “Femtolasik“)
E’ noto che il laser ad eccimeri permette la correzione dei difetti di refrazione mediante fotoablazione. Questo termine definisce semplicemente una vaporizzazione del tessuto corneale mediante una particolare fonte di luce.
La cornea è una piccola cupola che copre la parte anteriore dell’occhio. Ha la forma e le dimensioni di una lente a contatto, ed è costituita sostanzialmente da 3 strati. Lo strato più esterno si chiama epitelio, viene rinnovato continuamente in circa 10 giorni, ed ha una funzione protettiva. Lo strato intermedio si chiama stroma. E’ costituito da collagene e rappresenta il 90% dello spessore corneale. E’ proprio questo lo strato che dobbiamo modificare per ottenere la correzione di un difetto visivo. Lo strato più interno si chiama endotelio ed ha il nobile scopo di mantenere la cornea trasparente grazie al lavoro delle cellule che lo compongono.
Per ottenere una variazione di curvatura della cornea, dobbiamo modificare lo strato collagene. Questo può essere “fotoablato” in tre modalità differenti a seconda delle esigenze chirurgiche o delle preferenze. La tecnica PRK classica oggi può anche essere reinterpretata come Epi-Lasek (Camellin 2006) o PRK transepiteliale.
Chirurgia laser agli occhi: la tecnica Epi-lasek
La chirurgia laser agli occhi con la tecnica Epi-Lasek, è una automatizzazione della tecnica Lasek (Camellin 1998). In particolare si utilizza uno strumento che, facendo vibrare una lama di plastica (Epicheratomo, Pallikaris), permette lo scollamento dell’epitelio che verrà poi riposizionato alla fine della procedura.
Con questa metodica possiamo correggere ogni difetto in grande sicurezza con un lieve fastidio (raramente i pazienti riportano dolore) durante le prime 24-48 ore.
La tecnica PRK transepiteliale (detta “no touch”)
La chirurgia laser agli occhi con la PRK transepiteliale invece è una metodica in cui il laser elimina l’epitelio ed è particolarmente indicata negli interventi in cui vi sono irregolarità sulla cornea che possono essere eliminate o ridotte tramite un trattamento customizzato (Link topo-aberrometrico, Camellin 2000). In questa metodica particolare, il laser provvede automaticamente all’eliminazione dell’epitelio ed alla regolarizzazione delle aberrazioni. Il processo di guarigione segue quello della PRK per cui un po’ più doloroso ma per circa due giorni.
Chirurgia laser agli occhi: la tecnica ILASIK (“Femtolasik”)
Nella chirurgia laser agli occhi con la tecnica FEMTOLASIK (variante della Lasik) invece si taglia lo stroma (ad una profondità di circa 1/3-1/4 dello spessore) con un laser detto a Femtosecondi. Utilizzando questa strumentazione si eliminano i possibili inconvenienti legati all’uso del microcheratomo (strumento che con una lama separava la cornea nella tecnica Lasik tradizionale).
La particolarità della I-LASIK è lo scarso dolore ed il recupero visivo più veloce. Questo motivo che ne ha decretato il successo soprattutto negli Stati Uniti.
Gli inconvenienti legati a questa metodica possono essere severi anche se per fortuna rari.
La Femtolasik è una metodica di ampissima diffusione in tutto il mondo per il basso dolore postoperatorio ed il veloce recupero visivo.
Invece l’ectasia posteriore è la complicanza meno prevedibile e più tardiva (a volte dopo qualche anno). L’ectasia posteriore è un cedimento strutturale della parte posteriore della cornea. E’ presente nei casi in cui la foto ablazione è stata troppo elevata ed il tessuto rimanente non ha una buona struttura.
Conclusioni
Queste tre tecniche enunciate costituiscono al momento il miglior modo di utilizzare il laser ad eccimeri in difetti visivi quali miopie molto leggere, astigmatismi elevati e ipermetropie. Nonostante siano tutte valide e funzionali, spetta al Chirurgo, discutendo con il paziente, la scelta più indicata al caso in esame.
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